martedì 16 marzo 2010

womenomics

Tradizionalmente l'auspicio di una maggiore integrazione delle donne nel mondo del lavoro si fonda su principi di equità. Ora alcuni saggi sostengono che la valorizzazione delle donne risponde anche a criteri di efficienza economica. Un approccio particolarmente interessante per l'Italia, dove la partecipazione femminile è assai scarsa, le donne difficilmente arrivano ai vertici di aziende e istituzioni e anche la fertilità è bassa. Politiche e interventi che sostengano le scelte di lavoro e di famiglia possono far bene anche al nostro Pil.  Non solo le ricerche macro mostrano una relazione tra occupazione femminile e crescita economica, ma le ricerche micro mostrano che sono proprio i gruppi di lavoro “misti” a essere più produttivi dei gruppi tutti maschili o tutti femminili.
Di questo io sono convinta; oltre che piu' produttivi i gruppi misti sono anche piu' "sani" e ricchi da un punto di vista relazionale, purche' la separazione non si ripeta al loro interno per tipo di mansioni : proviamoci a formare gruppi di lavoro efficienti!
Per approfondire:
 http://www.lavoce.info/articoli/pagina1001608.html
http://en.wikipedia.org/wiki/Rosie_the_Riveter

1 commento:

  1. Ricordero' sempre il racconto di un mio ex datore di lavoro che aveva diretto un ramo di una societa' dove erano presenti sole donne, lui era una persona molto 'buddista' sia nell'autocontrollo sia nella sua visione. Pero' ricordava con particolare tragicomicita' quell'ufficio pazzesco... Lo stesso cmq dove ci sono solo uomini, si creano casotti di tipo diverso ma pur sempre casotti, penso al militare.
    Oss.
    Leo.

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