martedì 23 marzo 2010

difesa personale contro il bullismo

Una cara amica, Elisa, mi segnala chiedendomi consiglio:

CORSO DI DIFESA PERSONALE: RAGAZZI A LEZIONE CONTRO IL BULLISMO

Difendersi dal bullismo; ma cosa è il bullismo? Chi è il bullo? E quali sono le regole civili per potersi difendere? Il progetto del corso promosso dagli Assessorati alla Cultura e Sport del Comune di Creazzo (Vi) ed ideato dal Maestro Renato Sinigaglia dell’Associazione KRAV MAGA è quello di aiutare i ragazzi/e in età comprese fra gli 11 ed i 18 anni a riconoscere i pericoli, i soggetti pericolosi, i comportamenti aggressivi ed imparare a gestire a proprio favore le situazioni che si presentano. Le lezioni del corso inizieranno nel mese di Marzo 2010, dureranno 3 mesi e si terranno presso la Palestra delle scuole medie …”
La notizia mi lascia perplessa; e’ la prima volta che sento parlare di difesa personale sotto i 15 anni. Mi chiedo:
1) come definiamo esattamente il bullismo?
2) in cosa consiste precisamente questa proposta?
3) e’ utile l’approccio formulato?
4) in tutte le attivita’ la serieta’ e la preparazione dell’insegnante fanno la differenza: chi e’ il maestro sinigaglia?

1) per rispondere al primo quesito tento una prima ricerca veloce in rete: http://it.wikipedia.org/wiki/Bullismo
Questa la risposta che trovo: “Con bullismo si indica generalmente nella letteratura psicologica internazionale «il fenomeno delle prepotenze perpetrate da bambini e ragazzi nei confronti dei loro coetanei soprattutto in ambito scolastico. In particolare con il termine bullismo si intende riunire aggressori e vittime in un'unica categoria»….Letteralmente il termine significherebbe "prepotente", "bullo", tuttavia la prepotenza, è solo una componente di questo fenomeno che è da intendersi come multidimensionale. Il bullismo per essere definito tale deve presentare tre caratteristiche precise: intenzionalità, persistenza nel tempo, asimmetria nella relazione. Vale a dire che deve essere un'azione fatta intenzionalmente per provocare un danno alla vittima; ripetuta nei confronti di un particolare compagno; caratterizzata da uno squilibrio di potere tra chi compie l'azione e chi la subisce. Presuppone, quindi, la condivisione del medesimo contesto, in genere la scuola.

Esistono diversi tipi di bullismo.Il bullismo diretto è caratterizzato da una relazione diretta tra vittima e bullo e a sua volta può essere catalogato come:
• bullismo fisico: il bullo colpisce la vittima con colpi, calci o spintoni, o la molesta sessualmente;
• bullismo verbale: il bullo prende in giro la vittima, dicendole frequentemente cose cattive e spiacevoli o chiamandola con nomi offensivi, sgradevoli o minacciandola, dicendo il più delle volte parolacce e scortesie;
• bullismo psicologico: il bullo ignora o esclude la vittima completamente dal suo gruppo o mette in giro false voci sul suo conto;
• cyberbullying o bullismo elettronico: il bullo invia messaggi molesti alla vittima tramite sms o in chat o la fotografa/filma in momenti in cui non desidera essere ripreso e poi invia le sue immagini ad altri per diffamarlo, per minacciarlo o dargli fastidio.

Il bullismo indiretto è meno visibile di quello diretto, ma non meno pericoloso, e tende a danneggiare la vittima nelle sue relazioni con le altre persone, escludendola e isolandola per mezzo soprattutto del bullismo psicologico e quindi con pettegolezzi e calunnie sul suo conto.

I bulli maschi sono maggiormente inclini al bullismo diretto, mentre le femmine a quello indiretto.

Le cause primarie di questo fenomeno sono da ricercarsi non solamente nella personalità del giovane bullo, ma anche nei modelli familiari sottostanti, negli stereotipi imposti dai mass- media, nella società di oggi a volte disattenta alle relazioni sociali. È di fondamentale importanza, che tutti riconoscano la gravità degli atti di bullismo e delle loro conseguenze per la crescita sia delle piccole vittime, che nutrono una profonda sofferenza, sia dei piccoli prevaricatori, che corrono il rischio di intraprendere percorsi caratterizzati da devianza e delinquenza. Da non sottovalutare la causa più importante: una libera scelta incondizionata e consapevole da parte del prevaricatore di danneggiare il compagno.”

2) non sono molto chiare le modalita’ del corso e l’approccio che verra’ utilizzato: saranno lezioni teoriche? O pratica di difesa? Si lavorera’ su autostima e sicurezza interiore, sull’energia e la forza di carattere, sul rispetto per se stessi che sono i requisiti piu’ importanti per mettersi al riparo e affrontare queste problematiche? Si proveranno a decodificare i messaggi provenienti dalla societa’ che bombardano i ragazzi/e convincendoli che la vita e’ solo competizione senza esclusione di colpi?
Quali gli strumenti di difesa che verranno proposti? a mio parere la fascia 11-18 anni e’ molto eterogenea, non e’ facile sviluppare un lavoro che interessi e arrivi a tutti/e.

3) non avendo chiaro il programma che verra’ svolto non e’ possibile darne una valutazione almeno in parte obiettiva

4) non ho trovato alcuna informazione sul maestro responsabile dell’attivita’: bisognerebbe capire quanta esperienza ha nella sua disciplina, quanta di insegnamento, se sia qualificato

Il mio consiglio all’amica e’ informarsi bene su tutti questi aspetti, magari se e’ possibile andando ad osservare l’istruttore al lavoro nella sua palestra. In qualunque attivita’ di insegnamento lo scopo dovrebbe essere la crescita armoniosa dell’intera personalita’ dell’allievo, a maggior ragione quando si svolge un’attivita’ che coinvolge corpo, mente ed emozioni insieme, come in questo caso.

Se il maestro e’ serio il risultato, in termini di sicurezza personale, esperienza ed evoluzione, non manchera’. In caso contrario il rischio e’ fornire una falsa sicurezza che espone al pericolo in misura ancora maggiore, o sviluppare un’aggressivita’ fuori luogo.

1 commento:

  1. Grazie amica mia, non finisci mai di sorprendermi. Seguirò i tuoi consigli e ti darò un riscontro

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