lunedì 29 marzo 2010

krav maga kid's 2

dopo un botta e risposta infruttuoso tra mamme e maestro (vedi post del 23/03) aspetto gli sviluppi di questo dibattito sulle iniziative utili a contrastare la maleducazione (prima ancora del bullismo) tra i ragazzi/e.
questo il mio contributo:
il maestro sinigaglia parla di strumenti da usare in casi estremi, solo in caso di pericolo, ma il discernimento per riconoscere il pericolo viene da anni di pratica per una persona adulta, mi riesce difficile pensarlo in un bambino. parla anche di approccio ludico, ma a mio parere con un approccio ludico si puo' insegnare la tecnica, ma non a difendersi. quando ti difendi non stai giocando, stai proteggendo la tua incolumita' fisica o psicologica, rischi la tua integrita'. bisogna esserne consapevoli e decidere se e' questo che si vuole insegnare ai propri figli.
mi sembra un'occasione persa: peccato perche' le arti marziali (ma il krav maga non ne fa parte) possono davvero aiutare le persone di ogni eta' a crescere con equilibrio e nel rispetto di se e degli altri.

alle mamme invece io mi sento di suggerire un approccio il piu' obiettivo possibile. nella nostra cultura il confronto fisico e' un disvalore. io penso invece che per "andare oltre calci e pugni" sia utile passarci.
intendo dire che il confronto fisico, se non e' un fine ma un mezzo per conoscersi e conoscere l'altro, ha un valore molto alto; freud diceva che il primo psichico e' corporeo, intendendo con questo il fatto che i nostri pensieri nascono sempre da un'esperienza di percezione.
imparare la giusta distanza, il giusto tempo, l'alternanza di calma e azione e' una crescita di consapevolezza che coinvolge non solo il corpo ma anche la mente ed i sentimenti.
affrontare la paura dell'avversario da' strumenti per gestire l'ansia anche fuori da quel contesto, nella vita di tutti i giorni, insegna ad affrontare la vita con coraggio, a pensare che gli altri ci stanno insegnando qualcosa proprio nel momento in cui ci mettono in difficolta'.
l'aggressivita' e' umana: imparare a gestirla sul tatami puo' aiutare a controllarla anche fuori.
non e' mica facile eh?

chissa' che da questa storia nasca qualcosa di buono...

buon lavoro,Donne! con affetto

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