una volta mi sono lamentata di essere nella condizione in cui fai l'impossibile, ti ammazzi per riuscire senza ottenere risultato. mi e' stato detto: "non e' quello che fai, e' quello che sei".
un po' quello che mi dice il mio maestro: "piu' dentro e meno fuori". io lo vedo ancora piu' evidente sui principianti: si focalizzano sul particolare tecnico senza vedere il significato del gesto che stanno facendo.
non ho particolare stima di alberoni, ma in questo articolo (del 28/6) espone pensieri condivisibili. aggiungo solo che un maestro per me non puo' non essere una persona che ha come obiettivo principale la crescita dell'allievo. prima e sopra a tutto.
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